Certificazione energetica di un edificio privo di impianto di riscaldamento: si deve compilare? E, in tal caso, come va redatta?

 

Certificazione energetica per un’abitazione priva di impianto di riscaldamento: si deve fare?

Tale quesito, in varie fogge e forme ci è stato posto da numerosi lettori e clienti, molti dei quali probabilmente speranzosi in una sorta di deroga dagli obblighi di legge.

Altri, in verità, erano curiosi, perplessi e, nei casi peggiori, anche preoccupati di dover in qualche modo dichiarare il falso – se costretti dalla stessa normativa! – asserendo di possedere un impianto fantasma

Cosa fare allora?

Presto detto, leggete le prossime righe e lo saprete!

 

Certificazione energetica di un edificio privo di impianto di generazione di calore: le linee guida del D.Lgs. 192/2005 dicono se è obbligatoria

Al momento in cui scriviamo è possibile che le diverse Regioni abbiano legiferato delle disposizioni specifiche in materia, in tal caso occorre consultare i rispettivi portali istituzionali per andare a caccia degli specifici BUR (Bollettini Ufficiali Regionali) recanti i testi ufficiali dei Decreti Regionali (DR).
Per tutti, in assenza di tali prescrizioni locali, vale la legislazione nazionale in materia di edifici senza impianto di riscaldamento.
Per essi, infatti, vale ciò che è statuito dal D.Lgs. 192/2005 e dal successivo decreto attuativo DM 26.06.2015, Linee Guida Nazionali per la Certificazione Energetica degli Edifici.

 

Certificazione energetica di un edificio privo di impianto di generazione di calore: l’allegato 1 al DM 26.06.2015 detta le regole tecniche per la corretta redazione

Sempre con riferimento al D. Lgs. 192/2005 e al DM 26.06.2015, nel corpo del provvedimento, ed in particolare nell’Allegato 1, Indicazioni per il calcolo della prestazione energetica di edifici non dotati di impianto di climatizzazione invernale e/o di produzione di acqua calda sanitaria, sono illustrate le regole tecniche da seguire per la corretta (e conforme!) elaborazione del calcolo delle prestazioni energetiche in assenza di impianto di riscaldamento.
Semplificando quanto ivi spiegato, si può dire che il livello di benessere termico voluto nell’ambiente interno dell’abitazione, espresso come il fabbisogno di energia termica, è assimilato a quello raggiunto tramite la simulazione di un generatore di calore a gas naturale (vale a dire metano) che ha un grado di efficienza energetica globale pari esattamente alla media di tutti gli impianti di riscaldamento installati sul territorio nazionale italiano. Fate bene attenzione al fatto che questo dato è, appunto, medio, cioè da considerare come statistico e non costante anzi si prevede che nei prossimi mesi sia suscettibile di modifiche, aggiornamenti e calibrature sulla base delle future certificazioni energetiche compilate dai progettisti delle diverse regioni italiane.

In conclusione, se possedete un immobile senza impianto di riscaldamento, niente illusioni ma anche niente… panico! È molto probabile che siate lo stesso obbligati a far redigere l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) – salvo diverso avviso espressamente e specificamente legiferato dalla Regione di competenza – e però in tal caso, se anche sulla documentazione appare che la vostra abitazione è dotata di un generatore di calore equivalente, è tutto regolare, lo prevede la normativa specifica e voi siete a posto!

Un discorso a parte meritano le considerazioni tecniche, che in questi casi assumono, per un verso o per l’altro, anche delle connotazioni un po’ filosofiche… Agli occhi dei più pignoli questo appare un escamotage legislativo penalizzante poiché attribuisce dei consumi energetici virtuali anche a quegli edifici che, nella realtà, non possiedono degli elementi effettivamente energivori… E qualcuno (anche più di qualcuno…) già ci ha espresso delle personali rimostranze al riguardo, prendendo addirittura a riferimento la situazione di chi è costretto a pagare il canone televisivo (RAI) anche se non possiede neanche un televisore.

Ci sentiamo di rassicurare quanti la pensano in questo modo: nessun escamotage e nessuna penalizzazione sono stati messi in atto! Semplicemente, si prevede che un qualsiasi edificio, prima o poi, dovrà essere provvisto di un impianto di riscaldamento, e allora, proprio in quel momento, l’eventuale certificazione energetica a suo tempo “pre”-redatta, si avvicinerà alla realtà, tanto più quanto il fatidico grado di efficienza energetica globale sarà stato calcolato con precisione…

Speriamo di avervi chiarito almeno qualche dubbio, in ogni caso potete contattarci per qualsiasi informazione al riguardo!

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