Ponti termici: cosa sono, cosa comportano e come trattarli

 

Ponti termici: cosa sono? Un quesito arduo per i non addetti ai lavori. È difficile vederli (diciamo impossibile, se non con tecniche digitali che vanno oltre i sensi umani), a volte è possibile sentirli al tatto, essendo, appunto, le loro qualità termiche quelle discriminanti.

Eppure queste entità sono molto diffuse e in teoria potrebbero abitare anche nella nostra casa, portando effetti indesiderati a volte molto pericolosi

Bando alle introduzioni e vediamo di cosa si tratta!

Un ponte termico si può identificare come una zona di discontinuità interna alle pareti o fra diversi elementi della struttura edilizia.

Ad esempio, nell’ambito di una singola parete, possono esserci disomogeneità costruttive o di materiali o, ancora, un susseguirsi di zone piene e vuote. Se la parete separa un ambiente riscaldato da uno più freddo si crea un gradiente termico fra le due superfici che dà luogo a flussi di calore e, col tempo, a molte conseguenze negative, non solo in termini di dispendio energetico. Comunque, sintetizzando, un ponte termico è la zona della parete (o fra elementi strutturali) in cui il materiale cambia e si crea una reazione differenziale alle condizioni ambientali esterne e/o interne.

Ponti termici: quali sono e come individuarli oggettivamente

Entrando più nello specifico, in edilizia le configurazioni più comuni di ponti termici sono soprattutto:

  • Pareti esterne interrotte da un pilastro;
  • Pareti esterne che incontrano un solaio;
  • Pareti esterne che includono un serramento o altro elemento avente diverse caratteristiche;
  • Incontro fra due pareti (spigolo rientrante o sporgente).

L’ultima configurazione è prettamente geometrica e infatti origina i cosiddetti ponti termici geometrici, mentre tutte le altre danno vita ai ponti termici strutturali.

Bisogna fare estrema attenzione a non generalizzare: se è vero che praticamente tutti i ponti termici rientrano nelle macro categorie di cui sopra, non vale il viceversa! Vogliamo dire che se due qualsiasi pareti formano fra loro uno spigolo, non necessariamente esse devono cagionare un ponte termico… Come dicevamo, a occhio (e anche al tatto) di norma non si può individuare con certezza un ponte termico, è sempre necessario ricorrere alle cosiddette tecnologie termografiche che misurano la temperatura delle pareti dell’edificio e restituiscono un’immagine a falsi colori, in cui le zone più calde sono rosse. Solo in quel modo si può avere un quadro oggettivo dei ponti termici eventualmente presenti nell’immobile.

 

Ponti termici: quali conseguenze possono dare

Nella stragrande maggioranza dei casi un ponte termico si manifesta con un abbassamento di temperatura della superficie interna di una parete esterna.
Quando la situazione persiste, può formarsi dell’umidità, un elemento potenzialmente rischioso sia a livello strutturale sia per igiene e benessere dell’abitare.

L’umidità profila le condizioni ideali per il proliferare delle muffe, microrganismi appartenenti alla famiglia dei funghi che nei casi peggiori possono causare gravi allergie e malanni respiratori per gli abitanti dell’immobile.

Sempre l’umidità, a lungo andare, comporta un progressivo degrado dei materiali costruttivi, diminuendo dapprima le caratteristiche termoisolanti della parete e poi perfino la resistenza strutturale.

Infine, ogni ponte termico, come da definizione, è artefice di un incremento di conducibilità termica, a causa della quale si ha un maggior consumo energetico di riscaldamento.

Un consiglio importante: se vi capitasse di notare dei puntini neri ravvicinati sulla faccia interna di una parete esterna, chiedete una consulenza esperta abbastanza presto o addirittura immediatamente se tali puntini si propagano in pochi giorni: sicuramente siete alle prese con un ponte termico e, purtroppo, ve ne state accorgendo parecchio tempo dopo che si è formato.

 

Ponti termici: come eliminarli

Un ponte termico è, in senso lato, una discontinuità, quindi per eliminarlo occorre creare un effetto opposto, cioè una continuità, sia essa strutturale o geometrica.

Per tale scopo, in generale, occorre garantire uno strato termoisolante continuo su tutto l’involucro edilizio.

I rimedi possono essere preventivi o correttivi.

Nel primo caso si analizza l’intera struttura dell’edificio e, in base agli elementi costruttivi e alla presenza di determinati indizi strumentali o clinici che possono far prevedere la presenza di ponti termici, si realizzano a priori degli interventi che eliminano le cause prima che diano conseguenze effettive.

Le soluzioni correttive, invece, agiscono sui ponti termici (e sui danni) già in atto e in genere sono più costosi ed onerosi.

Le tipologie di interventi più diffusi sono:

  • coibentazione a cappotto termico continuo;
  • coibentazione a cappotto termico con tasselli isolati;
  • coibentazione a cappotto continuo o a un lato di balconi;
  • demolizione e successiva ricostruzione di balconi autoreggenti;
  • applicazione di Intonaco antimuffa;
  • installazione di canaline o distanziatori isolanti nei serramenti;
  • installazione di vetrocamera incassato nel telaio.

Avete ancora dubbi sui ponti termici?  Meglio non sottovalutarli! Contattateci per qualsiasi informazione al riguardo!

 

In questa sezione potete consultare l’intero archivio delle nostre notizie.

Seguiteci sui nostri account social per tutti i più interessanti aggiornamenti sulla Casa, l’Ingegneria e l’Architettura– Pagina FacebookLinkedin, Google+Instagram o Twitter


Lo Studio                       Servizi                                                                                       Contatti
Home                                        Ristrutturazione casa             Pratiche, consulenza e supporto                             MEA Studio Roma
Chi Siamo                                  Interior Design                      Prestazione Energetica                                            Tel. 06/4180496
Contatti                                     Edilizia C.R.C.                         Sicurezza                                                                 Fax 06/4180496studio-mea-logo
Dove trovarci                             Edilizia I.T.S.                           Consolidamento e restauro                                     E-mail: info@studiomea.it

© 2014 – MEA Studio di Madeo ing. Francesco Saverio – Via dei Monti Tiburtini, 621 – 00157 Roma (RM)  –  P.Iva 03303460780