Solai in laterocemento: quali sono i danni più diffusi e le tecniche di ristrutturazione più avanzate
In questo articolo vogliamo illustrare quali sono le lesioni e gli ammaloramenti cui vanno incontro più frequentemente i solai in laterocemento, specialmente per quel che concerne il patrimonio edilizio italiano che va dagli anni ‘50 agli anni ‘70. Niente panico, se opportunamente e tempestivamente trattati con i nuovi metodi, rapidi e avanzati, anche i solai più malmessi possono godere di lunga vita d’esercizio…
Le lesioni più diffuse nei solai in laterocemento: tipologie, cause e conseguenze
I solai in laterocemento di cui parliamo sono soprattutto quelli presenti negli edifici costruiti dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, realizzati nella struttura direttamente sul posto con materiali dalla resistenza meccanica non eccelsa, come malte e conglomerati cementizi poco selezionati.
Anche se a prima vista sembra che possano essere pochi i proprietari immobiliari interessati da ciò, in realtà il fenomeno investe decine e decine di migliaia di palazzi, senza contare che quanto stiamo per dire può valere anche per strutture recenti ma dalle caratteristiche meccaniche e costruttive simili.
ll più comune fenomeno di danneggiamento è il cosiddetto sfondellamento ossia il distacco e la successiva caduta della parte inferiore delle pignatte, che sono i blocchetti inseriti nel getto di calcestruzzo per alleggerire le solette, lasciando così poi progressivamente a nudo la vera e propria struttura portante del solaio, costituita dalla soletta/caldana e dai travetti.
In realtà prima dello sfondellamento vero e proprio possono verificarsi distacchi di intonaco o di altri “brandelli” di strutture continue solidali con la matrice del solaio.
Bisogna fare molta attenzione al verificarsi di queste avvisaglie perché quando lo sfondellamento ha raggiunto un determinato limite si può avere una rottura fragile, ossia rapida e diffusa, spesso riguardante l’intera superficie del solaio.
In assenza di indizi visivi, è opportuno avere ben presente la storia e la documentazione progettuale del fabbricato in cui si vive e/o verificare se i solai si trovano in condizioni di umidità, ventilazione e sollecitazioni meccaniche significative.
Queste sono infatti le principali cause da cui originano le prime lesioni che poi sfociano nello sfondellamento.
In Italia si conta un incremento delle rotture di solai e plafoni, soprattutto in edifici aventi dai quaranta ai settanta anni, maggiormente soggetti a deterioramenti, lacune di progettazione e vizi di costruzione, per cui non si deve affatto prendere sotto gamba un simile rischio.
Il ripristino con tecniche avanzate di solai sfondellati o deteriorati
Le metodologie più comuni atte al ripristino della sicurezza dei solai in laterocemento lesionati sono gli ormai tradizionali sistemi misti che prevedono la ristrutturazione dei travetti eventualmente danneggiati e la contestuale applicazione di rinsaldi, armature o reti metalliche all’intradosso.
Queste tecniche hanno dato per anni un buon contributo all’edilizia del consolidamento e restauro, ma a condizione che il personale della ditta appaltante fosse altamente specializzato e molto abile nella posa in opera delle opere di rinforzo e delle malte. In caso contrario, era sempre in agguato il rischio di crisi del comportamento meccanico dei materiali composti creati dall’accoppiamento imperfetto fra vecchi e nuovi elementi dopo il restauro. L’uso di matrici a polimeri, inoltre, poteva far formare bolle d’aria o di altri gas durante l’impregnazione col risultato di inficiare in breve tempo gran parte dei vantaggi conseguiti e riproporre situazioni di rischio con maggior probabilità di essere trascurate.
Attualmente, per fortuna, si possono operare interventi di ristrutturazione e ricostruzione vera e propria degli elementi portanti dei solai, addirittura senza che gli inquilini degli appartamenti sovrastanti si accorgano dell’esecuzione dei lavori.
Le nuove tecnologie permettono sempre o quasi di prevenire e rimediare eventi di sfondellamento, anche nei casi più severi, poiché all’evenienza rimuovono del tutto fondelli e cartelle ammalorati e li sostituiscono in loco con elementi ad alta resistenza meccanica.
La caratteristica principale dei moderni interventi di recupero dei solai sfondellati è infatti quella di (ri)creare intorno ai travetti lesionati dei nuovi travetti speciali di calcestruzzo armato con sezione ad U. In questo modo è agevole non solo ripristinare la capacità portante di progetto del solaio, ma addirittura aumentarla, al punto tale da conferire, in determinati casi, un miglioramento della resistenza sismica dell’edificio. Per la corretta esecuzione dell’intervento occorrono degli elementi speciali e dei materiali brevettati, dei quali la società appaltante deve avere buona conoscenza, ma la posa in opera non comporta assolutamente difficoltà particolari né rischi per l’incolumità sia degli addetti sia degli inquilini. Per questo motivo, unitamente ai tempi rapidi di esecuzione dei lavori e al buon rapporto qualità/prezzo, non di rado, si preferisce optare per tale soluzione piuttosto che per il rifacimento integrale o quasi integrale del solaio e della soletta superiore.
Che dire, nell’ambito della prevenzione sismica del fabbricato e nell’ottica più ampia del miglioramento della sicurezza generale della propria abitazione, consigliamo vivamente almeno lo svolgimento di un sopralluogo conoscitivo ad opera di un consulente tecnico specializzato per l’analisi dello stato dei solai (e non solo) e poi, se del caso, vista anche la relativa semplicità di recupero, pianificare una o più azioni di ripristino della capacità portante della struttura, eventualmente a corredo di altre opere di riqualificazione integrata.
Vi invitiamo, come di consueto, a comunicarci eventuali considerazioni o suggerimenti al riguardo, saremo lieti di esaminare qualsiasi aspetto!
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