Barriere architettoniche in casa: scatta l’agevolazione fiscale al 50% per i lavori di adeguamento della mobilità domestica

 

Barriere architettoniche in casa addio. C’è una importante novità legislativa che semplificherà la vita di molte persone diversamente abili o con ridotte capacità di movimento.

Leggete quanto segue e tirate un sospiro di sollievo per il risolversi di un nodo sociale molto importante che da molto tempo attanagliava milioni di italiani. Grazie alle detrazioni Irpef sui lavori finalizzati a favorire la mobilità delle persone diversamente abili dentro e fuori casa migliorerà la qualità della vita di moltissime persone.

 

Barriere architettoniche in casa: quanto vale il bonus fiscale

Lo sgravio fiscale previsto per i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche è pari al 50 per cento da calcolare su un importo massimo consentito di 96mila euro per l’insieme di tutti gli interventi realizzati a partire dal 26 giugno 2012 e fino al 31 dicembre 2018 compreso. Il meccanismo di erogazione dell’incentivo economico è lo stesso già applicato su molti altri ecobonus attualmente in vigore: l’intero importo è ripartito in dieci quote annuali, tutte uguali, a partire dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui si è sostenuta la spesa per i lavori di ristrutturazione.

 

Barriere architettoniche in casa: quali sono i lavori incentivati

Era ora, possiamo finalmente annunciarlo: via le rampe! E anche addio ad altri fastidiosi ostacoli dell’abitare. Via libera a chi vuole rendere la propria abitazione un luogo amichevole e accogliente per i diversamente abili, gli anziani con ridotta mobilità e chiunque si trovi nella necessità di abbattere delle barriere architettoniche domestiche.

È possibile agevolare le spese che devono essere sostenute per installare tutti i dispositivi atti a incrementare e/o semplificare la mobilità domestica nella propria casa: ascensori, montacarichi, elevatori esterni e affini. Lo stesso dicasi per i lavori di realizzazione di nuove rampe, anche in caso di sostituzione di gradini esistenti sia nei palazzi condominiali sia in singole unità immobiliari, a patto che il progetto tecnico contenga elementi nell’insieme conformi alle prescrizioni tecniche previste dalle normative di settore, soprattutto la Legge n. 13/89.
Essendo tale normativa un po’ “vecchiotta”, aggiungiamo con piacere che sono previsti incentivi anche per la robotica, la domotica e comunque tutti quegli esborsi effettuati per acquistare e/o installare dispositivi hi-tech, strumenti per la comunicazione e per agevolare i movimenti dei portatori di gravi handicap.

Sono purtroppo esclusi da questo speciale strumento fiscale i comuni acquisti di strumenti e beni mobili come telefonia dotata di viva voce, touch screen, PC e tastiere espanse, per i quali suggeriamo di consultare il quadro dei sussidi tecnici e informatici che entro determinate condizioni possono giovarsi almeno della detrazione fiscale al 19 per cento.

 

Barriere architettoniche in casa: anche l’Iva è agevolata

Un’altra buona notizia, nell’ambito dello stesso bonus, riguarda l’Iva.

Anch’essa è agevolata ed è ridotta al solo 4 per cento anziché al 19 per cento. Questo effetto è senz’altro gradito per i committenti perché è immediato. Una raccomandazione importante: il pagamento deve obbligatoriamente essere effettuato con specifico bonifico per soddisfre il principio della tracciabilità.

Anche per le prestazioni di servizi accessori e inerenti allo stesso appalto si applica l’aliquota Iva ridotta del 4 per cento al posto di quella ordinaria. Attenzione: questo tipo di agevolazione non è cumulabile con la detrazione del 19 per cento erogata a titolo di spese sanitarie affrontate per tutti i mezzi necessari al sollevamento di persone con disabilità, informatevi bene sui dettagli previsti dalle normative o chiedete una consulenza ad uno studio di ingegneria per evitare infrazioni e contrattempi.

 

Barriere architettoniche in casa: il DM 236/89 e la Legge di Bilancio 2018 insieme forniscono una grande opportunità da cogliere al volo

Massima importanza agli spazi vitali di casa. Il DM 236/89 pone in primo piano gli ambienti di vita dei portatori di handicap. I vani devono essere resi nel contempo accessibili, visitabili e adattabili. Inoltre il progetto dei lavori deve sempre  rispettare le dimensioni minime di porte, finestre ed ascensori e delineare le caratteristiche di scale, rampe e tutti gli spazi di transito delle sedie a ruote in funzione della più facile mobilità possibile:

Per finire, se siete interessati a fruire dell’agevolazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche, vi potremmo suggerire (in base al caso) di integrare anche eventuali interventi di efficientamento energetico da documentare con la redazione di una certificazione energetica ante e post operam. In questo modo, nello stesso tempo e con una quota di spesa aggiuntiva, potrete trasformare la vostra abitazione in un posto dove è più comodo e conveniente abitare consumando meno energia.

Come al solito, per qualsiasi dubbio o richiesta di approfondimento, vi esortiamo a contattarci, saremo ben lieti di rispondervi!

Fateci pervenire vostri commenti, considerazioni e richieste di pareri.

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