Certificato di idoneità statica: un documento fondamentale per la sicurezza della casa che molti italiani ancora neanche conoscono

 

Certificato di idoneità statica (CIS): cos’è? Molti di noi non lo sanno, eppure è un documento che dovrebbe far parte integrante del nostro immobile e, soprattutto in un territorio sismico e dal patrimonio immobiliare vetusto e vulnerabile come quello italiano, ci dice se rischiamo la vita quando siamo in casa. Vi diciamo allora cosa è il certificato di idoneità statica, quando è obbligatorio, quali verifiche effettuare e a chi rivolgersi…

Un potenziale consiglio: dopo aver letto potrebbe essere opportuno un passaparola, essendo moltissimi i proprietari immobiliari che non ne sono a conoscenza.

 

Certificato di idoneità statica: cos’è

Il CIS è un documento redatto a norma di legge (DM del 15.05.1985 e del 20.09.1985) atto ad attestare le effettive condizioni di sicurezza di un fabbricato, sulla scorta delle prescrizioni vigenti alla data di costruzione. Rientra nel corpo di documenti richiesti per il rilascio dell’agibilità dell’edificio quando non esiste o non è reperibile il certificato di collaudo statico ai sensi della Legge n. 1086/71.

Il CIS può anche corredare una ex domanda di condono edilizio, ai sensi delle sanatorie di cui alla Legge n. 47/85.

 

Certificato di idoneità statica: a chi vi potete rivolgere

Per la redazione del certificato di idoneità dovete rivolgervi ad un architetto o ingegnere regolarmente iscritto al proprio ordine professionale.

Per il collaudo statico si richiede che il professionista sia iscritto all’albo da oltre 10 anni, invece per la dichiarazione di idoneità statica non sussiste questo requisito supplementare, vale a dire che non occorre alcuna anzianità di iscrizione.

 

Certificato di idoneità statica: quali  sono le verifiche da effettuare

Il tecnico, una volta incaricato, esamina la geometria del fabbricato, individua l’epoca di costruzione e annovera tutti gli eventuali interventi che si sono susseguiti nel corso degli anni: modifiche planimetriche, sopraelevazioni, ampliamenti di cubatura… Egli si fa carico di diversi sopralluoghi in occasione dei quali compie una campagna di indagini per conoscere le condizioni del terreno su cui insistono le fondazioni, anche interfacciandosi con un geologo, poi analizza i materiali di costruzione dei diversi elementi strutturali e ne valuta le qualità meccaniche.

Sempre al tecnico spetta la verifica della presenza e gravità di fessure, lesioni e assestamenti strutturali, che possono essere indizio di dissesti in atto.

A quel punto il professionista certifica sotto la propria responsabilità che il fabbricato non presenta evidenti difetti di costruzione, lesioni, dissesti, cedimenti fondali o altri danni che ne pregiudichino lo stato di agibilità, ossia che l’immobile:

− è dotato di fondazioni adeguate a portare carichi e sovraccarichi attinenti alle caratteristiche fisico-meccaniche del terreno;

− ha strutture in elevazione e orizzontamenti capaci di sostenere carichi e sovraccarichi previsti dalle norme cogenti e specifiche di settore;

− è staticamente idoneo per l’uso di destinazione secondo il quale è accatastato.

Se nel corso delle verifiche si manifestasse il pericolo di futuri o potenziali dissesti, cedimenti o affini, il tecnico deve indicare gli eventuali interventi di rinforzo e/o adeguamento sismico ritenuti necessari per il ripristino della sicurezza..

I costi della certificazione sono variabili in dipendenza di tipologia, condizioni di usura, estensione e luogo di presenza dell’edificio. Ogni singolo caso, comunque, necessita di approfondimenti e indagini conoscitive peculiari.

 

Certificato di idoneità statica: due italiani su tre non sanno neanche che esiste o non sono interessati

Secondo un recente studio di settore, solo un italiano su tre (33% del campione indagato), prima di acquistare un immobile, si informa sul suo grado di staticità.

La certificazione di staticità non ha ancora raggiunto il buon grado di sensibilizzazione, ad esempio, della certificazione energetica.

Quasi il 70% di chi cerca una nuova casa di proprietà, infatti, non conosce neanche la mera esistenza del certificato di idoneità statica e va ancora peggio per chi già possiede casa: quasi l’85% degli attuali proprietari immobiliari si dice del tutto disinteressato ad informarsi sullo stato dell’immobile in cui vive.

Ciò ci appare paradossale, poiché ancor prima delle prestazioni energetiche dell’edificio dovrebbe venire la sicurezza statica dello stesso!

 

Forse uno dei motivi di questa apparente inerzia può risiedere nel dare per scontato che il palazzo in cui si vive sia sicuro e immutevolmente stabile nonostante il passare del tempo, gli agenti atmosferici e il susseguirsi degli eventi sismici… Ebbene non è così! Non si può essere sicuri senza fare delle corrette verifiche. Anche i fabbricati che oggi risultano agibili perché rispettano le norme di sicurezza degli anni passati, in realtà, dovrebbero essere sottoposti a nuove indagini e, purtroppo, ad interventi di messa in sicurezza.

Lo diciamo sulla base della nostra esperienza, che troppo spesso ci ha fatto riscontrare danni strutturali più o meno recenti in occasione di richieste di CIS che apparivano come un semplice pro forma!

Rifletteteci bene e se l’ostacolo che vi impedisce di affrontare questo importante problema è di carattere economico, chiedete aiuto ad un consulente per farvi indicare la migliore strategia, comprensiva di incentivi statali (ecobonus), progettazione di interventi integrati, richiesta di finanziamenti agevolati e quant’altro.

Come al solito, per qualsiasi dubbio o richiesta di approfondimento, vi esortiamo a contattarci, saremo ben lieti di rispondervi!

Fateci pervenire vostri commenti, considerazioni e richieste di pareri.

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