Caldaie a biomassa: riscaldare casa con fonti rinnovabili di energia incentivabili con l’ecobonus

 

 

I nuovi generatori di calore a biomassa sono una valida alternativa ai classici impianti alimentati da combustibili fossili, ancor più perché possono usufruire degli incentivi fiscali (ecobonus) erogati dallo Stato. Vediamo cosa offre il panorama nazionale.

 

Caldaie a biomassa: molto più delle stufe a legna di un tempo

C’era una volta la stufa dei nonni, in cui si bruciavano ceppi di legno e… basta. Gli attuali impianti a biomassa sono un concentrato di tecnologia ed integrano in modo compatto molte funzioni evolute, dal processore per la combustione alla prevenzione dell’emissione di fumi, dal controllo remoto tramite wi-fi e app alla gestione della dispersione termica. Il non plus ultra prevede un sensore gps per aggiornarsi in funzione delle previsioni meteo del sito ove si trova la caldaia.

 

La funzione più appetibile per il portafogli è senz’altro la condensazione, che consente di recuperare calore dai fumi di scarico, secondo lo stesso principio che abbiamo illustrato per le caldaie a condensazione.

 

Caldaie a biomassa: le caratteristiche principali

In commercio esistono quattro tipologie di combustibili a biomassa:

  • pellet;
  • legna;
  • cippato;
  • a segatura.

Tutti provengono dal legno e sono differenziati per la pezzatura dei singoli elementi da bruciare: la legna è la più grossa, la segatura quella più fine.

 

La scelta del combustibile dipende da pochi ma importanti fattori come la facilità di approvvigionamento, le esigenze di stoccaggio e il potere calorifico oltre che la bassa fumosità.

La scelta della caldaia, quindi, risente soprattutto del combustibile più adatto.

Ad esempio, se vivete in prossimità di ambienti boschivi e potete procurarvi facilmente legna a buon mercato, con una motosega o una cippatrice potete avere sempre a portata di mano il giusto quantitativo di combustibile (meglio ancora quando si può stoccare in una legnaia).

In città è più frequente il ricorso al pellet o alla segatura, che sono venduti in sacchi di diverse grandezze e raramente possono essere accatastati per l’intera stagione.

In genere questi prodotti hanno proprietà standardizzate sia per la fumosità sia per il potere calorifico e il più delle volte un semplice legno d’abete opportunamente trattato può assolvere ottimamente la sua funzione.

 

I modelli meno evoluti di caldaie a biomassa richiedono maggiore attenzione nella scelta del combustibile mentre quelli dotati di filtri e altri dispositivi – pur se più costosi – sono più facili da alimentare e manutenere.

Rispetto alla legna e al cippato, pellet e segatura hanno comunque un residuo solido contenuto e un più omogeneo processo di combustione.

 

Caldaie a biomassa: cifre alla mano convengono, a patto che…

Gli impianti a biomassa possono essere molto convenienti, anche se usati da soli per riscaldare la propria abitazione. Ancor meglio se vanno ad integrare un impianto con pannelli ad energia solare. Nel primo caso il costo contenuto del combustibile, di per sé, fa risparmiare anche il 20 per cento sulla bolletta, mentre il sistema integrato può far ottenere risparmi molto considerevoli, perfino il 50 per cento.

 

A questo si aggiunga la minima emissione di gas serra, l’elevata affidabilità e, soprattutto, l’opportunità di usufruire degli incentivi fiscali fino al 65 per cento, ed è facile capire quanto possa risultare conveniente riscaldare l’appartamento con una caldaia a biomassa.

 

Un impiego medio di un sistema a biomassa, “spalmato” su un periodo di 5 anni, ammortizza quasi al 100 per cento il costo di installazione iniziale, che oscilla tra i 2mila e i 4500 euro.

 

Caldaie a biomassa: ottenete il massimo con la progettazione integrata di un professionista

Virtù e vantaggi dei sistemi a biomassa non possono prescindere da un’ottima progettazione ed installazione, per cui sarà bene affidarsi ad una competente consulenza specializzata per ottimizzare la prestazione energetica dell’impianto.

Questi, infatti, supervisionerà ogni aspetto fondamentale, come:

  • l’analisi degli ambienti e delle esigenze di riscaldamento;
  • la corretta integrazione con eventuali impianti preesistenti;
  • l’adeguato dimensionamento in funzione del fabbisogno termico effettivo;
  • la scelta del tipo di combustibile, della caldaia e degli accessori secondo le caratteristiche ambientali e planimetriche dell’immobile;
  • l’ottenimento di incentivi di rottamazione e altri tipi di offerte del momento.

 

Vi invitiamo come sempre a comunicarci eventuali considerazioni al riguardo, saremo lieti di esaminare qualsiasi aspetto! Fateci pervenire vostri commenti, considerazioni e richieste di pareri.

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