Come funziona la caldaia a condensazione? Un generatore di calore moderno, che conviene a moltissimi proprietari immobiliari. Ecco perché

 

Caldaia a condensazione: forse il nome non le rende sufficiente onore. Meglio chiamarla generatore di calore a più elevata tecnologia o generatore di calore maggiormente sostenibile, probabilmente farebbe più breccia nei cuori e nelle menti di chi ancora dispone di una “caldaia” tradizionale, di quelle a tecnologia zero (o… sottozero, quando saremo in inverno!).

Ma vediamo cosa è, appunto, una caldaia a condensazione, ricordando fin da subito che, nonostante la dicitura, essa non ha nulla a che spartire con le vecchie caldaie!

 

Come funziona una caldaia a condensazione

Una caldaia a condensazione è un generatore di calore ad acqua calda in cui avviene il fenomeno di condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi di scarico dopo la combustione.

Il vapore, condensando, ossia tornando allo stato liquido, cede il proprio calore ad un sistema di recupero energetico invece di disperderlo (in grandi quantità!) in atmosfera attraverso la canna fumaria.

In buona sostanza, al calore primario e diretto derivante dalla combustione del gas (o di altro vettore energetico), si aggiunge il cosiddetto calore latente del vapore, permettendo di risparmiare molto denaro ed aumentando sensibilmente l’efficienza energetica rispetto ad un impianto tradizionale.

Il cuore del funzionamento risiede in delle speciali serpentine a scambio di calore, realizzate con materiali resistenti all’acido che si forma nell’acqua di condensa. Ad esse è demandato il compito di assorbire il calore dei fumi di scarico e re-inviarlo nel circuito idraulico dei radiatori domestici.

Quasi tutti i modelli di caldaie a condensazione disponibili sul mercato sono provvisti di un bruciatore a premiscelazione grazie al quale aumenta l’efficienza di conversione energetica  del dispositivo, e diminuiscono altresì le emissioni di gas serra e monossido di carbonio.

È poi possibile incrementare ulteriormente il risparmio energetico utilizzando impianti radianti come pannelli a soffitto, a pavimento o a parete, le quali richiedono al bruciatore un fluido termovettore (l’acqua all’interno del circuito) a temperatura più bassa rispetto ai circuiti tradizionali (35 gradi invece di 70, circa).

Tutto ciò sempre allo scopo principale di fornire quanto più calore ai radiatori o ad altri corpi scaldanti e, da essi, all’ambiente di vita, piuttosto che disperderlo in fase di generazione del calore, o ancora di distribuzione. Richiedere una certificazione energetica (redatta in maniera professionale) prima, e poi dopo, l’effettuazione degli interventi, permetterà di ben comprendere il notevole miglioramento della classe energetica, nonchè del risparmio annuale in euro e la valutazione del tempo di ritorno dell’investimento (solitamente molto breve in caso di sostituzione della caldaia con una ad alta efficienza).

Vi sono caldaie a condensazione di tipo a basamento o nella più classica versione murale: in entrambi i casi si sviluppano potenze in base a tutte le tipologie di necessità, dal più semplice impianto autonomo fino al più complesso impianto centralizzato.

 

Come funziona – Quali sono le differenze essenziali fra una caldaia a condensazione ed una tradizionale

Le caldaie tradizionali sfruttano solo in (piccola) parte il calore dei fumi di combustione perché non può (non deve!) avvenire proprio la condensazione del vapore negli stessi gas di scarico, pena l’occorrenza di dannose corrosioni, essendo la condensa a pH acido (circa 4,5). Così il vapore e il proprio prezioso calore vanno tristemente a finire direttamente in atmosfera, con perdite per il portafogli e per l’ambiente..

La caldaia a condensazione, all’esatto opposto, recupera quel calore latente dei fumi prima di espellerli attraverso il camino. Tale calore può andare a preriscaldare l’acqua di ritorno dal circuito dei radiatori, di conseguenza, la temperatura dei fumi di scarico è minore rispetto ad un generatore di calore tradizionale.

A livello costruttivo, nelle caldaie a condensazione è presente un ventilatore per espellere forzosamente i fumi di combustione, che non sfruttano il naturale meccanismo del tiraggio, ciò potrebbe rendere problematico lo scarico di più caldaie ad esempio in un camino comune condominiale (il quale, appunto, per le caldaie a condensazione deve essere realizzato in maniera specifica e apposita).

Le canne fumarie devono essere resistenti all’acido, quindi spesso sono di polipropilene saturo, acciaio inox o alluminio speciale.

Inoltre, è presente anche un tubo per lo scarico e un sistema di neutralizzazione e raccolta della condensa, tutti elementi assenti nelle caldaie tradizionali.

 

Quando e quanto conviene una caldaia a condensazione

Vi ricordiamo che più bassa è la temperatura dell’acqua in uscita dai radiatori, maggiore è l’efficienza delle caldaie a condensazione, per cui le prestazioni migliori si hanno quando i radiatori sono impostati su livelli di caldo non eccessivo.

Per questo motivo, consigliamo di associare, ove possibile, all’acquisto di una caldaia a condensazione anche l’installazione di impianti radianti a pavimento e/o di un cappotto termico per isolare l’abitazione e prevenire le dispersioni di calore.

Il tasso di risparmio, infine, è direttamente proporzionale alle dimensioni dell’immobile e inversamente proporzionale alla temperatura ambientale: in altre parole, più grande è la vostra casa e più freddo fa fuori, maggiore sarà il risparmio energetico di una caldaia a condensazione rispetto ad una convenzionale.

In ogni caso, vi consigliamo di chiedere una buona consulenza energetica, magari solo per sapere come sfruttare gli ecoincentivi al 65%, quindi praticamente chiunque può pensare di sostituire la propria caldaia tradizionale con una a condensazione, non fosse altro perché in poco tempo può ammortizzare l’investimento iniziale risparmiando sulle imposte fiscali! E poi vale la pena di ricordare che di qui a breve, quando cioè saranno terminate le scorte di caldaie vecchio stile ancora nei magazzini di venditori e distributori, si potranno acquistare solo quelle a condensazione… Chissà però se in quel tempo saranno ancora “incentivate”?

Aspettiamo vostre notizie, contattateci per qualsiasi informazione al riguardo!

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