Conto Termico 2.0: incentivi in denaro per milioni di euro erogati direttamente e in breve tempo dal Gestore Servizi Energetici (GSE)

 

Avrete sentito parlare del Conto Termico 2.0: cosa è realmente? Come funziona? Chi può usufruirne?

Ecco un breve vademecum su un sistema di incentivi per la sostenibilità energetica che va ad aggiungersi ai classici ecobonus.

 

Cos’è il Conto Termico 2.0: le differenze fra incentivo diretto ed ecobonus

Il Conto Termico 2.0 è entrato in vigore il 31 maggio 2016 e prevede semplificazioni e ampliamenti aggiuntivi rispetto al già collaudato meccanismo degli ecobonus.

Prima di tutto facciamo chiarezza e precisiamo che il Conto Termico 2.0 non è affatto un ecobonus. Non è quindi una agevolazione fiscale, ma un vero e proprio incentivo in denaro.

Un’altra doverosa considerazione: il Conto Termico 2.0 non fa riferimento all’Agenzia delle Entrate ma direttamente al Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

Le differenze fra Conto Termico 2.0 e ecobonus non finiscono qui. Infatti, contrariamente alle detrazioni fiscali previste per i lavori di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica, il Conto Termico 2.0 dà al richiedente l’opportunità di recuperare una buona quota dei costi sostenuti entro breve tempo (anche soli 60 giorni) a patto che si domandi un contributo non superiore a 5mila euro. Comunque, per importi più elevati gli incentivi sono corrisposti dal Gestore Servizi Energetici sotto forma di rate annuali fisse per un massimo di sole cinque annualità secondo il tipo e l’entità dell’opera edilizia.

 

Come funziona il Conto Termico 2.0 e chi è premiato dagli incentivi del GSE

Più nel dettaglio, il Conto Termico 2.0 incentiva fino al 65% dell’importo dei costi sostenuti per la realizzazione dei cosiddetti Edifici a energia quasi zero (nZEB) e fino al 40% delle spese per:

  • interventi di isolamento termico di muri e coperture;
  • sostituzione o realizzazione di chiusure finestrate;
  • installazione di schermature solari;
  • progettazione e posa in opera di illuminotecnica di interni;
  • tecnologie di building automation;
  • caldaie a condensazione.

Gli incentivi comprendono praticamente tutti i settori dell’edilizia civile:

  • fino al 50% per interventi di isolamento termico nelle zone climatiche di classe E/F;
  • fino al 55% per lavori di isolamento termico e/o sostituzione di chiusure finestrate, in abbinamento ad un altro impianto termico come caldaie a condensazione, pompe di calore, solare termico e affini;
  • fino al 65% per pompe e generatori di calore, impianti a biomassa, impianti ibridi a pompe di calore e impianti solari termici;
  • il totale (100%) dei costi relativi a consulenze per la diagnosi energetica dell’edificio e alla produzione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le pubbliche amministrazioni e le Energy Service Company (ESCO) operanti per loro conto;
  • il 50% come sopra, ma per i soggetti privati e le cooperative di abitanti e sociali.

Come fare per usufruire del Conto Termico 2.0

Il meccanismo del Conto Termico 2.0 lascia discrezionalità alle municipalità locali, quindi le regole precise variano da Comune a Comune secondo la Provincia di appartenenza.

Per poter usufruire nel modo più rapido ed efficace del Conto Termico 2.0, quindi, è opportuno rivolgersi ad un tecnico specialista competente del posto.

In linea generale, comunque, vi diciamo che ogni nuova installazione o nuovo prodotto, per godere dell’incentivo, deve rispondere a standard qualitativi piuttosto stringenti e che l’aliquota massima del recupero dei costi sostenuti non è mai superiore al 65% dell’investimento complessivo (tetto massimo). Tale contributo sarà più o meno elevato, sempre sotto la soglia del 65%, secondo la potenza nominale del prodotto, le emissioni di polveri rilasciate in atmosfera e il tempo medio di funzionamento del dispositivo installato.

 

I risultati fin qui raggiunti dal Conto Termico 2.0

Il Conto Termico 2.0 è un sistema incentivante recente eppure già fa registrare numeri molto interessanti. Nel breve periodo che è intercorso dal 31 maggio 2016 (data di entrata in vigore) al 1° agosto 2017 sono pervenute al GSE quasi 30mila domande, per un totale di oltre 130 milioni di euro di incentivi richiesti, perfettamente ripartiti fra soggetti privati (circa 65 milioni di euro) e pubblica amministrazione (quasi 66 milioni di euro).

Prevediamo una significativa ascesa di questi risultati, di per sé già lusinghieri, in particolar modo per i soggetti privati, certamente attenti alla rapidità di ottenimento e alla accessibilità diretta delle somme in denaro erogate dal GSE.

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